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Salvini e Meloni ipotizzano di appoggiare lo scostamento di bilancio, a patto che si accettino le loro condizioni
Sono ore molto delicate quelle che si stanno susseguendo al Governo italiano. Il consiglio dei ministri ha infatti cominciato la scorsa notte un iter autorizzativi per approvare lo scostamento di bilancio, per un valore pari a 25 miliardi di euro. Dal canto loro Matteo Salvini e Giorgia Meloni si dicono disposti a fare spazio alla manovra, purché però vengano accolte le condizioni da loro apposte.
Terzo scostamento nel giro di un anno
Se da un lato infatti il consiglio dei ministri ha aperto le porte a questa manovra, dall’altro spetta al parlamento l’ultima parola. Un po’ come accaduto già a quelli precedenti, avuti nell’arco di questo anno, e di un valore rispettivamente da 55 miliardi e 25 miliardi.
Continua quindi lo spirito collaborativo del leader della Lega e della Leader di Fratelli d’Italia. Il loro scopo resta quello di fare solo l’interesse della nostra nazione. Ma stavolta per spianare la strada alla manovra, i due pretendono di avere qualcosa in cambio.
Le richieste di Salvini
il baratto richiesto da Salvini ha come oggetto innanzitutto la approvazione del loro progetto di un anno bianco fiscale, cioè nel 2020 nessuno dovrebbe pagare le tasse. A sopperire alla mancanza eventuale con dei fondi dobrebbe essere l’Europa, dal momento che, come dice l’ex ministro degli Interni “Conte ha trovato millemila miliardi, una parte di questi vada a coprire l’anno bianco fiscale”.
Di questi fondi, inoltre, si deve destinate una buona percentuale alla scuola e ai disabili. E Salvini sottolinea che trattasi di somme irrisorie e non di miliardi. L’ex leghista ha sottolineato “Se ci diranno sì, è possibile che l’atteggiamento della Lega sia di un certo tipo, altrimenti in Aula i numeri se li trovano da soli”.
Le preoccupazioni di Giorgia Meloni
Viceversa, Giorgia Meloni si dice preoccupata per i debiti che l’Italia sta contraendo per uscire dalla crisi economica. E quindi la richiesta è che vengano tutelati i soldi degli italiani. Soldi che troppo spesso si “buttano per pagare le consulenze dei ministri, mentre si rischia una ecatombe occupazionale”.
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